Triennale Venezia 2021

04.09 – 30.12.2021

dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00

Prefazione

FATA TURCHINA
messaggio di resilienza

Fata Turchina non è la figura riprodotta su carta patinata nel libro di Collodi. E nemmeno la Fata, emblema di bellezza e bontà, disposta a perdonare le birbonate di quel bambino pasticcione presentato dalla Disney nell’edizione del cartone uscito nelle sale cinematografiche nel 1940.
La Fata-non Fata, che produce le sue magie come una strega popolando i sogni agitati dei bambini, è un personaggio più complesso che assomma in sé figure da fiaba associandole all’indole femminile di una donna calata nella lotta per l’esistenza.
Fata Turchina rappresenta un “principio magico mutevole”, che assume di volta in volta una forma diversa a simbolo della libertà di trasformarsi e della potenza dell’energia creativa. Una forza qui contenuta nel suo nome che, quale acronimo, condensa nella lingua italiana gli elementi basilari della Natura: F come Fuoco, A come aria, T come Terra e A come Acqua.
Turchino è il colore del cielo che si specchia nei nostri Oceani.

Fata Turchina ci parla della necessità umana di evolversi attraverso le varie fasi della vita che includono la crescita, la trasformazione e la morte, ma soprattutto solleva il sipario su future stagioni, quando all’uomo resterà solo la nostalgia di un mondo che ha contribuito a distruggere per avidità, stoltezza e brama di potere.

“Fata Turchina” vela il tema della terza edizione della Triennale di Venezia, fondata dall’Associazione Culturale Italo-Tedesca nel 2015. La prima edizione, presentata ad un pubblico internazionale, portava il titolo di “Natura Nutrix-Homo Vorax”, seguita dal “Il grido della Terra”, che nel 2018 vantava la presenza di 40.000 visitatori da maggio a novembre.
La mostra realizzata per il 50. Giubileo dell’ACIT di Venezia intende risvegliare le coscienze davanti alla catastrofe climatica in atto, lanciando un appello alla solidarietà tra nazioni ed esseri umani nel contesto dell’isolamento provocato dalla pandemia globale.
Desideriamo soprattutto invitare le nuove generazioni a riflettere sui futuri sviluppi della vita sulla Terra, nonché educare i giovani a confrontarsi con la natura, con la propria cultura, a prendere in esame la struttura complessiva del pianeta anche attraverso l’arte: la prospettiva dell’artista su problemi esistenziali può dare un contributo importante, consentendo ai giovani di aprirsi ad una nuova visione del mondo nel trovare risposta a domande urgenti.

Nevia Capello 1 settembre 2021
Art Director

3. Triennale d’Arte di Venezia Fata Turchina Blue Fairy

Exhibition
Event organized by Associazione Culturale Italo-Tedesca Venezia

Con il patrocinio di / With the support of Città di Venezia Regione del Veneto
Consolato Generale di Germania / Milano
Goethe-Institut Roma
bbw Hochschule Berlin-Italy

Direzione Artistica e ideazione / Artistic Direction and concept
Nevia Capello

Curatori
Nevia Capello

Graphic design
Andrea Macelloni

Coordinamento editoriale / Editorial coordination
Nevia Capello

Catalogo a cura di / Edited by
Poligrafica S. Marco – Cormons (GO)

Allestimenti / Fittings
Piero Pizzul, Katia Buiatti

Atmosfere musicali / Musical ambience
Piero Pizzul

Testi a cura di / Browse by
Lisa Angaran, Thomas Brandt, Nevia Capello, Enzo Di Martino, H.C. Duvivier, Raimund Feichtner, Silvio Fuso, Aldo Gerbino, Lina Karam, Paolo Levi, Uwe Mitsching, Helena Oliveira, Antonio Pasotti, Dagmar Schenk-Güllich, Kirstin Schwarz/Siegener, Sandro Serradifalco, M. Umlauf, Vittorio Zambaldo

Assistente alla Direzione / Assistant to the Management
Maria Teresa Castellan

Comunicazione / Communication Céline Merlet, Paolo Marassi, Tobias Thomé

Traduzioni a cura di / Translation by
Nevia Capello, Maria Teresa Castellan, Tobias Thomé

Artisti selezionati / Selected artists

Francia
Lina Karam

Germania
Franz Baumgartner, Christiane Brandt, Hans Christian Duvivier, Hans Joachim Kasselmann, Beatrix Ost, Sebastian Osterhaus, Dagmar Schenk-Güllich, Günter Sponheuer, Antje Tesche-Mentzen

Italia
Gino Bonamini, Beppe Castellani, Giuseppe Denti, Gianfranco Donati, Andreina Galimberti, Michele Ginevra, Margherita Mauro, Paola Nordera, Antea Pirondini, Sonia Ros, Gabriela Spiller, Marilena Visini

Polonia
Karl-Karol Chrobok

Portogallo
Beatriz Pacheco-Pereira

Russia
Helena Chataline, Julia Dyachenko, Ekaterina Zacharova

Svezia
Helena Björnberg

Stati Partecipanti / Admission Countries
Francia, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Russia, Svezia

Comitato d’Onore / Honorary Committee Dott. Giuliana Bernardi, Avv. Fabio Capraro, Prof. Matteo Costa
Presidente Associazione Pantheon, Dott. Lorenzo Heller Operations manager bbw-Italy, Dott. Letizia Michielon, Dott. Phil. Diego Mantoan, Arch. Antonio Draghi, Prof. Daniela De Meo, Dott. Eva Ereno, Konstanze Petersmann, Prof. Dr. Alexander Sumski, MA Marvin Schnell Goethe-Institut Roma, Prof. Rita Marcon Grothausmann Presidente VDG e.V.
Prof. Arch. Gianfranco Roccatagliata

Si ringrazia per la collaborazione / We would like to thank
Prof. Paolo Marassi

Location
Palazzo Albrizzi-Capello, Venezia Cannaregio 4118 F.ta Sant’Andrea

Periodo di svolgimento della mostra
04 settembre | 30 dicembre 2021

Period of holding the exhibition
September 4th | December 30th 2021

50° COMPLEANNO
1971 – 2021

In un mattino di maggio del 1971, nel piccolo ufficio fiocamente illuminato da una finestra che dava sul cavedio, in cui lavoravo come assistente del Console Onorario di Germania, avv. Lino Gavagnin, mi giunse un fonogramma del Consolato Generale di stanza a Milano, nel quale il Console Generale Dr. D. Seibt richiedeva espressamente la fondazione di una Istituzione italo-tedesca a Venezia, sul modello delle Associazioni culturali preesistenti a Bologna e a Padova.
Ne seguirono gli accordi con la Camera di Commercio di Venezia e i contatti con quello che sarebbe diventato il primo presidente dell’ACIT, l’avv. Francesco Borgo. L’Associazione Culturale Italo-Tedesca di Venezia veniva alla luce nel settembre dello stesso anno, con una cerimonia ufficiale al Teatro la Fenice, in cui il Ministro della Cultura della Baviera, nel discorso inaugurale, metteva in evidenza i rapporti secolari che legano la Germania a Venezia ed enunciava, fra le finalità della neonata, la diffusione della lingua e cultura tedesca, l’approfondimento della collaborazione e dell’amicizia fra Venezia e la Germania.

L’ACIT ha raggiunto oggi il traguardo di mezzo secolo di vita, tendendo, anche nelle fasi più difficili della sua lunga esistenza, alla realizzazione di quanto stabilito a priori, quasi a fondamento di una legge morale.
Come reduci da una dura battaglia, contiamo le vittorie e le sconfitte deter- minate da cambiamenti politici epocali, da un mondo che sta scivolando verso il baratro se non interveniamo tempestivamente al di fuori della nostra cultura, lingua e tradizione, consci della forza da attingersi nelle multiculture di questa grande Europa. Non manchiamo però di riconfermare il sentimento di stima verso il popolo tedesco, l’amore verso il Vate della Letteratura tedesca, Wolfgang von Goethe, che abbiamo celebrato nel 1986 in un ambizioso progetto sostenuto dalla Regione del Veneto e dal Goethe Museum Düsseldorf con la Mostra “Goethe in Italia”, il Balletto “Mignon” al Teatro Filarmonico di Verona, la traduzione del Diario di Goethe per il Viaggio in Italia e “La notte di Walpurga” a Palazzo Pisani Moretta.
Importante è stata la collaborazione con il Comune di Venezia, e qui emergono le figure di Sindaci quali Mario Rigo, Nereo Laroni e Massimo Cacciari, propellenti alla crescita del Festival Internazionale degli “Incontri Musicali a Venezia” e alla creazione di “Venezia d’Inverno”, nata nell’impegno profuso dall’ACIT per animare la città nel periodo buio che precedeva il Carnevale. Ringraziamo la Città di Venezia per aver accolto per un decennio, nella Sala dell’800 del Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro – con il consenso e la collaborazione del Prof. Guido Perocco, compianto Direttore ed esimio studioso d’Arte – i concerti di Musica classica che tra l’altro offrirono per la prima volta al pubblico cicli di Lieder, l’esecuzione di “Pierrot Lunaire” di Schönberg e la messa in scena dell’“Ormindo” di Francesco Cavalli per la regia di Schlüter-Padberg con i laureati della Musikhochschule di Amburgo, un’opera che dal ‘600 non era più stata rappresentata.
Anche i nostri Concerti di Musica Sacra trovarono ampia accoglienza nelle Chiese di Venezia. Direttori d’Orchestra tedeschi della statura del prof. Alexander Sumski, per l’Università di Tübingen, del prof. Ulrich Brall per il Goerres Gymnasium di Düsseldorf, del prof. Gerhard Schmidt-Gaden, Direttore e fondatore del Tölzer Knaben-Chor, di Karl-Heinz Arlt per il Ginnasio Johannäum di Lubecca – solo per citare alcune eminenti personalità – hanno portato a Santo Stefano, nella Basilica dei Frari, alla Pietà – restaurata grazie ad una campagna promozionale dell’ACIT – gli Oratori di J.S. Bach, le Quattro Stagioni di Haendel, le Esequie Musicali di Schütz, la Messa da Requiem di Verdi, il Requiem di Mozart e il Deutsches Requiem di Brahms.
Il clou è stato raggiunto nella Basilica di San Marco, per la benevolenza del Patriarca Albino Luciani, il futuro Pontefice Giovanni Paolo I, che favorevolmente espresse il Nihil Obstat a manifestazioni musicali rifiutate dalla Curia, tra cui la superba esecuzione delle Canzoni a Otto del Gabrieli da parte del Gruppo Ottoni della Filarmonica di Los Angeles in tournée in Europa sotto la direzione di Carlo Maria Giulini.
Un sentimento di profonda riconoscenza va tributato alla Fondazione Giorgio Cini per la generosa collaborazione che mi porta all’indimenticabile figura del Dott. Ernesto Talentino e ai suoi illustri successori che nel 2001 hanno aperto le porte dell’illustre Istituzione alla Borsa Culturale Italo Tedesca, che salutava la presenza dei rappresentanti di sessanta città tedesche riuniti nel VDG e.V. nostro importante punto di riferimento.
Sempre in campo musicale, come non ricordare la pluridecennale collaborazione con il Teatro La Fenice. Il sostegno ricevuto da dirigenti e maestranze nell’Anno di Monteverdi, la cordiale intesa con il Dott. Giuseppe Pugliese, responsabile dell’Ufficio Stampa, con il Dott. Iginio Gianeselli, con il Maestro Italo Gomez, con la Sovrintendenza che ringraziamo per l’ospitalità riservata alle nostre manifestazioni musicali nelle Sale Apollinee; con il Maestro Siciliano, assistito dall’ACIT nelle relazioni con registi tedeschi, come nel caso di Achim Freyer.
Vent’anni di collaborazione con l’Associazione Dino Ciani, con AGIMUS Venezia e Padova, nonché con Pantheon evocano il contributo musicale reso all’ACIT da Lilia Bertola, Letizia Michielon e da Elia Modenese, Matteo Costa che hanno impreziosito la Stagione dei “Pomeriggi Musicali a Palazzo Albrizzi” con concerti da loro programmati, affidati a giovani musicisti distintisi in concorsi internazionali. Con profonda gratitudine sottolineiamo il generoso contributo musicale del flautista Enzo Caroli.
È la figura del Maestro Ugo Amendola a renderci grati al Conservatorio “Benedetto Marcello” per l’inizio di una cooperazione che perdura tuttora.
Una profusione di ringraziamenti riversiamo sugli innumerevoli Enti che hanno favorito la nostra attività nel campo delle Arti figurative.
Anzitutto la Biennale d’Arte di Venezia, con la quale ci onoriamo di collaborare dal 1993, gratificati dall’inserimento nella prestigiosa rassegna di nostri progetti espositivi, quali Eventi collaterali – ricordiamo, ad esempio la Mostra dedicata a Rudolf Steiner oppure Il Teatro della Memoria, seguita da OverPlay – per non trascurare la presenza dei Padiglioni nazionali di Stati stranieri a Palazzo Albrizzi-Capello. Ma il maggior vanto deriva all’ACIT dalle innumerevoli mostre personali, dalle importanti retrospettive in cui si è potuta ammirare l’opera grafica di Dürer, Goia, Rembrandt, Otto Dix, Max Ernst, e la pittura di Max Pfeiffer Wathenphul, Altenbourg, Helga Elben, Herbert Bauer, Ricarda Peters, Antje Tesche-Mentzen, Lidia Epshtein.
Decine di pittori e scultori contemporanei hanno esposto opere tematiche alla Triennale d’Arte di Venezia, fondata dall’ACIT nel 2015, puntando sulla sensibilità dell’artista che ci apre ad una nuova visione del mondo.
Quanto esposto, nella sua globalità, è frutto di un impegno assiduo, di una ferrea volontà che non ha mai deviato dalla meta prefissata, attingendo una base economica in forza del contributo finanziario elargito dal Ministero degli Esteri della Germania Federale che, attraverso i suoi organi diplomatici in Italia, ha tenuto in seria considerazione il nostro lavoro. La dipartita del Console Helmut Jansen e, recentemente, del Console Generale Michael Engelhard, lasciano un vuoto incolmabile, poiché rappresentano la dolorosa perdita di due amici e propulsori dell’amicizia italo-tedesca.
Last but not least ci auguriamo di poter continuare a condividere con il Goethe-Institut di Roma quel principio di cordiale collaborazione che ci aiuta a crescere e a mantenere inalterata un’immagine di efficienza, serietà, impegno che da sempre ci contraddistingue, migliorando – grazie al valido supporto di quello che consideriamo il nostro Istituto guida – le nostre prestazioni nella didattica del tedesco, un campo tanto vasto da esaminarsi in un capitolo a sé stante. È con grande affetto che qui mi rivolgo alle docenti responsabili delle Certificazioni europee di lingua tedesca, prof. Gertraud Frey Baioni e Brigitte Angelin Kolarik, per aver svolto per oltre quarant’anni il loro lavoro con professionalità, abnegazione e passione, lasciando nei loro allievi una marcata impronta del loro insegnamento. Accanto a loro ricordo, con profonda nostalgia, Klara Gottardo, che ci ha lasciati da poco tra il nostro compianto e quello di allievi che l’hanno seguita per anni maturando la conoscenza della lingua e della cultura tedesca alla sua scuola.
L’ACIT di Venezia, membro della Confederazione Nazionale degli Istituti Ita- lo Tedeschi in Italia – ne ha assunto la presidenza per la durata di un lustro alla fine del 1900 – deve il suo successo e lo sviluppo della sua attività, anche nel periodo oscuro ed incerto della pandemia, ad una sinergia che si sprigiona dall’azione virtuosa dei membri del Consiglio Direttivo. Ciascuno di loro sa dedicare all’ACIT, all’occasione, una pagina del suo percorso creativo scaturita dalla propria inventiva, avvalorata da una approfondita ricerca o concordata nell’ambito del programma culturale, quale esito elettivo della propria formazione e professionalità. L’alto ruolo di questo organo all’interno del nostro sodalizio ci dà la misura di una grave perdita subita alla dipartita di Virgilio Boccardi, amato Vicepresidente dell’ACIT. Ci manca il morbido suono della sua voce, il suo saggio consiglio, l’equilibrato giudizio, la serenità con cui sapeva affrontare i disagi della vita, il suo eloquio elegante e colto, ma soprattutto l’umiltà di un’anima eletta.
Abbiamo approfittato di ogni Vostro tributo sia morale sia economico, cari soci ed amici dell’ACIT. Vi giunga perciò gradito un particolare ringraziamento per la Vostra fedele partecipazione e nel consesso non manco di includere la Città con i suoi albergatori, ristoratori, quali La Dogaressa gestita da Luigino Cassan, la Ditta Bullo Tecnologie, la Ditta Muranese Gianni Seguso, la Società Immobiliare Santa Caterina il cui presidente, Dott. Andrea Colussi ha sostenuto l’ACIT nella traversata dei momenti più critici.
Vorrei poter augurare di vivere i prossimi migliori cinquant’anni ad un ideale successore cui trasmettere in eredità il patrimonio da me raccolto in una vita di dedizione, sacrificio ma anche di quella gioia datami all’ascolto delle esecuzioni di centinaia di musicisti, alla visione delle opere di centinaia di artisti, esposte nella nostra Sede.
Fondamentale e prioritario resta il rapporto dell’ACIT con la Germania, attestato dalla presenza del Presidente Emerito. L’Ambasciatore di Germania Dr. Friedrich Ruth, membro del Consiglio Direttivo fino al settembre del 2016.

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